Nell'estate del 1473 un giovane artista toscano si avventura per la selvaggia e rigogliosa valle del fiume Nera, nell'Umbria meridionale, scoprendo un paesaggio straordinario con scorci suggestivi su boschi e villaggi medievali fortificati. Lungo il cammino - a tratti impervio - nei dintorni di Terni, il giovane raggiunge il pittoresco borgo di Papigno, per poi trovarsi di fronte lo spettacolo mozzafiato di un'alta cascata tra le rocce che ritrae in un disegno ricco di dettagli.
Il nome di questo promettente e geniale artista è Leonardo da Vinci.
Questo che sembra l'incipit di un romanzo storico è invece il primo straordinario risultato di un'affascinante ricerca intrapresa dallo storico dell'arte Luca Tomio, milanese ma residente da anni in provincia di Terni. Il dottor Tomio, seguendo lo spunto di una fortuita intuizione di suo figlio adolescente, ha approfondito lo studio del primo disegno autografo di Leonardo da Vinci, custodito agli Ufffizi di Firenze.
Il prezioso documento rappresenta un paesaggio finora identificato con uno scorcio della Valdarno in Toscana. Ma la straordinaria somiglianza con il paesaggio della parte terminale della Valnerina Ternana ha indotto lo studioso ad approfondire la ricerca, con il sostegno dell'Accademia dell'arte del Disegno e del Ministero dei Beni Culturali.
I risultati dell'indagine, che è stata condotta anche su documenti dell'archivio segreto del Vaticano ed avvalendosi della collaborazione di esperti della cascata e di un rinomato geologo, hanno confermato l'ipotesi iniziale: il primo disegno autografo di Leonardo conosciuto ritrae scorci della Cascata delle Marmore e della Valle di Terni.
L'artista avrebbe combinato in un unico schizzo due punti di vista distinti ma vicini tra loro, fissando sul foglio come un unico paesaggio le vedute che più che più lo colpirono e cioè rispettivamente il borgo di Papigno sulla sinistra e la Cascata delle Marmore sulla destra.
Papigno è riconoscibile nella sua parte più antica, fatta eccezione per un bastione crollato in epoca recente ma rintracciabile in antiche mappe catastali esattamente nella posizione del disegno di Leonardo.
La Cascata delle Marmore che appare nel disegno è leggermente diverso dalla moderna visuale della caduta delle acque, frutto dagli ultimi interventi di ingegneria idraulica che hanno interessato l'area. Lo stesso risulta però coerente con l'aspetto che la caduta dell'acqua doveva avere nella seconda metà del '400, quando un altro canale più a valle drenava parte delle acque verso la valle sottostante.
Infine, analisi geomorfologiche hanno permesso di identificare con precisione speroni di roccia ritratti nel disegno e tuttora visibili.
Il più famoso pittore della storia dell'arte fu pertanto tra i primi a ritrarre questi luoghi ed a trarne ispirazione per i paesaggi che avrebbero poi fatto da fondale per i suoi meravigliosi dipinti.
La scoperta è stata recentemente presentata in anteprima ad una conferenza con la partecipazione dello storico e critico d'arte Vittorio Sgarbi e dell'Arch. Francesco Scoppola, Direttore Generale del dipartimento Educazione e Ricerca del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
Ma questa importante scoperta costituisce solo l'inizio di una più approfondita indagine sul passaggio di Leonardo da Vinci nell'Umbria Meridionale. Il dott. Tomio prosegue con la sua ricerca e si sta concentrando su altri luoghi magici della provincia di Terni quali l'Abbazia di San Pietro in Valle a Ferentillo ed Amelia, città natale del pittore Piermatteo, apprezzato artista rinascimentale contemporaneo di Leonardo.